L’allarme dell’Onu: è il momento di fare scelte sensate
Opportunità, normativa ed esempi di intervento.
Allarme clima: “La temperatura aumenterà fino alla metà del secolo” (Ansa.it)
Il rapporto ONU: “I cambiamenti climatici sono diffusi, rapidi e si stanno intensificando” (la Repubblica)
L’allarme dell’Ipcc: «La crisi climatica è inevitabile e irreversibile» (Corriere della Sera)
Questo sono solo alcuni dei titoli che, in questi giorni, sono rimbalzati su tutti i giornali e notiziari.
Il messaggio è chiaro: ormai non abbiamo più tempo. Dobbiamo agire e dobbiamo farlo in fretta. A dirlo sono gli esperti dell’ONU che, nel sesto rapporto Ipcc, hanno lanciato un codice rosso.
Se n’è parlato già nel 2015, quando l’Europa e i suoi Stati membri hanno firmato il primo accordo universale e giuridicamente vincolante sui cambiamenti climatici: l’Accordo di Parigi.
Siamo ad agosto 2021 e il quadro climatico del nostro Pianeta è rapidamente peggiorato.
Vediamo cosa è successo:
L’allarme dell’ONU
Lo scorso 9 agosto l’Ipcc, Gruppo Intergovernativo sul Cambiamento Climatico delle Nazioni Unite che periodicamente misura la temperatura della terra, ha lanciato un allarme.
Gli esperti dell’ONU sostengono che è necessario ridurre nell’immediato e su larga scala le emissioni di gas serra.
Limitare il riscaldamento a circa 1,5°C o addirittura 2°C sarà un’impresa impossibile per l’umanità e, se ciò non dovesse accadere, il pianeta subirà comunque un aumento senza precedenti degli eventi meteorologici estremi.
Le conseguenze sarebbero devastanti.
Lo stato attuale del clima e le prospettive future: il report dell’Ipcc
Secondo il report dell’Ipcc, le emissioni di gas serra provocate dall’uomo sono state responsabili di un aumento delle temperature globali di 0,99°C dal periodo 1850-1900. Un riscaldamento così rapido non si registrava da almeno 2000 anni e temperature così elevate da almeno 6500 anni.
Umidità, venti, oceani e ghiacciai stanno cambiando.
All’origine del riscaldamento globale dell’atmosfera, della terra e dei mari c’è un’alta concentrazione di anidride carbonica.
Una concentrazione così alta di anidride carbonica nell’aria non è mai stata registrata in 2 milioni di anni e, purtroppo, la responsabilità è da attribuirsi all’uomo.
Piogge intense e inondazioni sono sempre più frequenti e non mancano fenomeni di siccità che favoriscono i continui roghi. Questi fenomeni sono la diretta conseguenza dell’elevato quantitativo di anidride carbonica prodotta dall’uomo. I drammatici eventi che nell’ultimo periodo hanno colpito gran parte del Pianeta sono una dimostrazione.
Il livello del mare è aumentato di 0,20 cm in un secolo con un’accelerazione più che doppia nell’ultimo decennio e il grado di salinità degli oceani ha registrato notevoli cambiamenti.
In base all’attuale tendenza, la soglia cruciale dell’aumento della temperatura media del Pianeta sarà raggiunta intorno al 2030 o, addirittura, supererà il limite previsto dall’Accordo di Parigi sul clima.
Secondo Antonio Guterres, segretario generale dell’ONU, bisogna intervenire subito, altrimenti l’Accordo di Parigi, che prevede di non superare la soglia di riscaldamento fissata a 1,5°C, non potrà essere rispettato.
L’aumento di 1,5°C provocherebbe un conseguente aumento delle ondate di calore, stagioni calde più lunghe e stagioni fredde più brevi. Con 2°C in più, i picchi di calore sarebbero insopportabili per la salute umana e per l’agricoltura.
Ormai, nessuna area del Pianeta è esclusa e qualcuno già parla di Apocalisse.
Alcune buone pratiche da adottare
Occorre agire, prima che sia troppo tardi. È il momento di fare scelte sensate e di passare ai fatti. Ognuno è chiamato a fare la propria parte per il bene del Pianeta e di tutta l’umanità.
In che modo possiamo contribuire nella tutela dell’ambiente e del clima?
Ecco un elenco di buone pratiche in materia di ambiente e clima che vi consigliamo di adottare.
- Ridurre e ottimizzare i consumi, mediante pratiche di efficientamento energetico e sulla diffusione di processi di produzione di energia alternativa, basati sullo sfruttamento di risorse rinnovabili, come il fotovoltaico.
- Ridurre o eliminare l'utilizzo dei combustibili fossili, pratiche di deforestazione, pratiche agricole non sostenibili e gli allevamenti intensivi, attivando un processo di decarbonizzazione per scongiurare ulteriori danni legati al surriscaldamento globale.
- Proteggere le risorse idriche territoriali e marine da eventuali scarichi e rifiuti che inquinano e minacciano la buona qualità delle nostre acque, risparmiare l’acqua e promuovere un utilizzo sostenibile finalizzato alla protezione delle risorse disponibili.
- Pianificare una strategia adatta a contenere il degrado urbano, l’inquinamento, il peggioramento della qualità dell’aria e il traffico.
- Attivare interventi innovati e mirati a contrastare la riduzione della varietà delle specie, minacciate dal consumo di suolo, dalla frammentazione degli habitat, da cambiamenti climatici e inquinamento.
- Adottare pratiche di gestione, riutilizzo, riciclaggio, recupero e smaltimento dei rifiuti, da considerare come una risorsa piuttosto che come fonte di inquinamento.
- Programmare interventi di mantenimento di un’elevata qualità ambientale, troppo spesso trascurata ma fondamentale per l’esistenza delle specie viventi.
- Adottare un processo produttivo che sposi i principi di economia circolare, più improntata alla sostenibilità e riduzione dell’impatto ambientale. Ad oggi, purtroppo, prevale ancora l’economia più proiettata alla produzione di un bene, al suo utilizzo e successivo abbandono.